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La multa sulle strisce blu è illegittima se il Comune non ha previsto nelle vicinanze parcheggi gratuiti: una conferma dalla Corte di Cassazione

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La multa sulle strisce blu è illegittima se il Comune non ha previsto nelle vicinanze parcheggi gratuiti: una conferma dalla Corte di Cassazione

La Cassazione è intervenuta più volte sul tema delle “strisce blu” e anche  con questa ordinanza (nr. 18575)  del 03.09.2014 stabilisce che la multa sulle strisce blu è illegittima se il Comune non ha previsto nelle vicinanze parcheggi gratuiti ovvero non ha provato l’esistenza della delibera che esclude la sussistenza di tale obbligo ai sensi dell’art. 7 comma 8 del Codice della Strada.

La novità della presente ordinanza sta nel riconoscere che l’onere di provare la presenza di tali condizioni ostative – quindi l’esistenza della delibera comunale che esclude l’obbligo di cui all’art. 7 comma 8 del Codice della Strada  – non grava sull’opponente trasgressore, bensì sull’Amministrazione opposta, a fronte di specifica contestazione da parte dell’opponente.

La Cassazione ricorda infatti che l’Amministrazione, sebbene formalmente convenuta in giudizio, assume sostanzialmente la veste di attrice, spettando quindi alla medesima, ai sensi dell’art. 2697 c.c. , fornire la prova della esistenza degli elementi di fatto integranti la violazione contestata, mentre compete all’opponente, che assume formalmente la veste di convenuto, la prova dei fatti impeditivi o estintivi.

Nel caso di specie, la ricorrente, sia in primo grado che con i motivi di appello, aveva allegato tanto di non aver trovato spazi liberi per il parcheggio nelle vicinanze del luogo in cui era avvenuta l’asserita violazione, quanto l’assenza di delibere comunali che qualificassero l’area in questione come quella “rientrante nella zona A del D.M. 2 aprile 1968, o che si tratti di area urbana di particolare valore storico o di particolare pregio ambientale”: condizioni, queste ultime, alternative per esonerare l’Amministrazione dall’obbligo di predisporre aree di parcheggio libero.

Pertanto la Cassazione ha accolto il ricorso e rinviato per nuovo esame di merito.