
In attesa che il Parlamento confermi la misura contenuta nella Legge di Stabilità 2016, il dato certo è che la sottoscrizione del contratto di fornitura di energia elettrica costituirà presunzione di possesso della televisione.
Per questo a pagare il canone Rai sarà il contribuente intestatario della relativa utenza: alla legge non interessa la titolarità dell’apparecchio, ma il suo possesso.
Inoltre, dal momento che la normativa impone il pagamento di un solo canone per nucleo familiare, a prescindere dal numero di apparecchi presenti all’interno dell’abitazione e dal numero di abitazioni presso cui sono presenti televisioni come ad esempio la casa al mare, dovrà pagare il canone l’intestatario della bolletta e non chi ha acquistato il televisore.
Quindi se la Rai dovesse inviare una richiesta di pagamento anche a chi ha pagato il canone negli anni precedenti, sarà sufficiente dimostrare che il nucleo familiare ha già corrisposto il dovuto, esibendo la ricevuta di pagamento della bolletta della luce con la “maggiorazione”.
Ma nel caso in cui ad esempio un marito e moglie presentino residenze diverse, in immobili differenti, ed in ciascuno dei due vi sia una utenza della luce, il canone Rai dovrà essere necessariamente pagato da entrambi. L’unico modo per evitare ciò è o disattivare un’utenza della luce per uno dei due immobili, o riunire nuovamente, le due residenze nel medesimo appartamento.
Se una famiglia vuole far pagare il canone al vecchio intestatario lasciando inalterato il titolare della bolletta della luce bisognerà inviare, con raccomandata a.r., un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate di Torino con cui far presente la situazione in atto: ossia che il canone Rai viene già pagato e che, pertanto, è necessario lo scorporo dell’imposta dalla propria fattura dell’energia elettrica.
Infatti, la nuova norma che applica un’automatica presunzione di possesso della tv alla sottoscrizione di una fornitura di energia elettrica può essere superata con la prova contraria.