giu 23

Il conducente multato per superamento dei limiti di velocità può dimostrare una situazione di pericolo e urgenza che lo abbia costretto a superare i limiti di velocità

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Il conducente multato per superamento dei limiti di velocità può dimostrare una situazione di pericolo e urgenza che lo abbia costretto a superare i limiti di velocità

Il conducente multato per eccesso di velocità accertata con l’autovelox  può riuscire a dimostrare che la fretta era giustificata da un evidente stato di necessità:  la minaccia di un pericolo attuale può costituire una valida causa di giustificazione per far venire meno la contravvenzione.

Secondo una recente sentenza del Giudice di Pace di Palermo le contravvenzioni amministrative seguono gli stessi principio del diritto penale e lo “stato di necessità” rientra  tra le cause di non punibilità dei reati.

In sostanza, la legge esclude la condanna per chi commette l’illecito, in questo caso la guida in eccesso di velocità,  perché costretto dalla necessità di salvare sé o anche altri soggetti da un pericolo attuale di un danno grave alla persona.

Ma è necessario che  il pericolo sia attuale cioè urgente, che non sia stato volontariamente causato da chi commette l’illecito,  che  non sia evitabile in altro modo e che il fatto sia proporzionato al pericolo.

Questi principi  valgono anche per le  sanzioni amministrative e, quindi, per le multe per violazione del codice stradale.

La sentenza  chiarisce cosa intendere per “pericolo attuale”: lo stato di necessità,  per il giudice di Pace,   non deve essere inteso come certezza matematica di un pericolo, ma è sufficiente anche la “ragionevole minaccia” di una causa imminente e prossima del danno.

Se si decide di ricorrere al giudice di pace, contro la multa,  è  necessario produrre le prove di quanto si afferma, prove  che  non possono basarsi solo sulle dichiarazioni dei testimoni, ma basate su  certificati e altre documentazioni.