Quando si deve stipulare un contratto di affitto per studenti universitari fuori sede, occorre valutare sia quali benefici fiscali sono utilizzabili e quali siano le soluzioni più convenienti per un ragazzo che si ferma temporaneamente in altra città.
La Legge di Bilancio 2018 contiene alcune agevolazioni fiscali come la detrazione d’imposta del 19% che interessa proprio gli studenti universitari fuori sede.
In particolare l’estensione della detrazione si ha: quando l’università frequentata si trovi in un Comune distante almeno 50 chilometri da quello di residenza e non più 100 km, e lo studente risieda in una zona montana o disagiata; anche quando l’università si trova nella stessa provincia da quella di residenza dello studente, con il tetto massimo di spesa detraibile che ammonta a 2.633 euro.
La detrazione fiscale del 19% sui contratti di affitto per studenti universitari viene confermata per i canoni di locazione: sottoscritti o rinnovati ai sensi di legge, oppure relativi ai contratti di ospitalità e agli atti di assegnazione in godimento o locazione sottoscritti con: enti per il diritto allo studio, università, collegi universitari riconosciuti dalla legge o enti senza fine di lucro.
La detrazione si applica a contratti di locazione e di ospitalità o in godimento, sottoscritti da studenti iscritti ad un corso di laurea in uno Stato membro dell’Unione europea o in un Paese aderente allo spazio economico Ue e da studenti che frequentano un Conservatorio di musica o un istituto musicale pareggiato.
La detrazione fiscale non viene applicata in caso di subaffitto.
I genitori che hanno fiscalmente a carico due figli studenti universitari fuori sede, in città diverse e, quindi, con due contratti di affitto, hanno diritto ad usufruire, ciascuno di loro, della detrazione fiscale del 19% per un importo massimo di 2.633 euro.
Per studenti universitari esiste anche la possibilità del contratto di locazione ad uso transitorio: una formula che consente di adattare il periodo dell’affitto alle esigenze di studio del ragazzo.
Il contratto di locazione transitorio per studenti universitari prevede, infatti, di mettere a disposizione dei ragazzi un immobile o una parte di esso sito nel Comune in cui ha sede l’Università, o in un Comune limitrofo, a fronte del pagamento di un canone fissato in base ad appositi accordi territoriali.
In pratica, possono essere stipulati contratti per studenti universitari di durata compresa tra sei mesi e tre anni, sottoscritti da singoli studenti, da gruppi di studenti o da aziende per il diritto allo studio universitario. Non è possibile affittare singole camere o singoli posti letto: il proprietario deve mettere a disposizione degli studenti l’intero immobile o appartamento.