Resta sempre valido il quesito se le tettoie o pensiline per auto siano da considerarsi “nuove costruzioni” o “edilizia libera”.
Dunque per creare una tettoia per posti auto ci vuole il permesso a costruire del Comune e nel caso dovessero venire i vigili a fare un controllo, in caso di mancata richiesta della licenza edilizia si può subire un’incriminazione per abuso edilizio?
L’opera costituisce una “nuova costruzione” per la quale è necessaria l’autorizzazione amministrativa oppure si tratta di edilizia libera su cui non ricade alcun onere?
Sul punto è intervenuto, più volte , il Consiglio di Stato chiarendo a quali condizioni tale manufatto possa rientrare nell’edilizia libera.
In un caso esaminato la polizia municipale, sulla base del verbale dei vigili, aveva qualificato il manufatto come “costruzione di una tettoia per posti auto”, rientrante nel concetto di “nuova costruzione” e, come tale, bisognosa del permesso di costruire rilasciato dal Comune. Secondo i verbalizzanti, rilevava che l’opera fosse destinata in forma stabile a coprire la macchina del proprietario, fosse dotata di una struttura portante in metallo, di una copertura rigida apribile a farfalla),e fosse infine ancorata al suolo tramite l’ancoraggio a elementi piantati dentro terra in modo stabile. Immediato quindi il procedimento penale nei confronti del proprietario e l’ordine di demolizione.
Secondo il Consiglio di Stato, per stabilire se sia necessario o meno il permesso di costruire sulla struttura volta a realizzare la copertura bisogna comprendere se questa è un semplice elemento di arredo oppure una tettoia per posti auto.
L’elemento di discrimine tra la tettoia per posto auto che necessita di permesso di costruire e quella che invece richiede solo la DIA è nella dimensione della stessa: se la copertura è particolarmente estesa sarà necessario il permesso, altrimenti è sufficiente la denuncia di inizio attività.
In sintesi, le tettoie per auto, essendo strutture non facilmente rimovibili, destinate a un uso stabile nel tempo, richiedono le specifiche autorizzazioni del Comune di pertinenza per essere costruite.
In assenza delle licenze, potrà essere impartito l’ordine di demolizione anche a distanza di numerosi anni visto che si tratta di un provvedimento che non va mai in prescrizione.
Dunque in generale la giurisprudenza ritiene che per realizzare una tettoia per posti auto sia necessario il permesso di costruire. Solo le costruzioni facilmente rimovibili e senza ancoraggi al suolo rientrano nell’edilizia libera e richiedono una semplice DIA , la dichiarazione di inizio lavori.
La tettoia di copertura non destinata a posti auto è un arredo urbano: dunque se la tettoia non è destinata alla copertura delle auto, ma è destinata solo a garantire ombra e riparo dal sole, è coperta da una struttura in lamiera retrattile ed è aperta su tutti e quattro i lati, rientra nel concetto di edilizia libera. Per essa quindi non è necessaria né la licenza edilizia (il permesso di costruire), né la Scia, né la Dia; non può, in definitiva, essere considerata come un abuso. Secondo il Consiglio di Stato la circostanza che il manufatto sia ancorato al suolo è del tutto irrilevante in quanto l’ancoraggio è necessario per evitare che l’opera, in caso di vento o di altri agenti atmosferici, possa essere un pericolo per la pubblica incolumità. Non si può quindi parlare di nuova costruzione, soggetta alla licenza edilizia, tutte le volte in cui la tettoia non comporti una trasformazione del territorio. Il giudice valorizza la circostanza che l’opera, aperta su tutti e quattro i lati e con copertura retrattile, non crea alcun nuovo volume o superficie.