apr 10

Affitto di case vacanza per incrementare il proprio reddito

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Affitto di case vacanza per incrementare il proprio reddito

Decidere di affittare una casa vacanze serve per incrementare il proprio reddito, non solo se si ha una seconda casa a disposizione, ma anche quando nella propria abitazione ci sono delle stanze inutilizzate.

Gli adempimenti non sono particolarmente complessi, e la tassazione è sostenibile e soggetta ad obblighi dichiarativi semplificati, grazie alla possibilità di avvalersi della cedolare secca al 21% trattenuta alla fonte dal portale web intermediario, ossia della cosiddetta tassa Airbnb.

Per indicare la situazione del privato che affitta un appartamento, una villa, o delle stanze per le vacanze, risulta dunque più corretto parlare di locazione, o affitto, a uso turistico.

Infatti, la normativa sull’affitto non   impedisce al proprietario di un immobile di affittarne anche una sola porzione. Lo stesso vale per le locazioni ad uso turistico: il contratto d’affitto, dunque, è pienamente valido anche se l’affitto non riguarda un appartamento intero, ma una o più stanze.

Ovviamente l’appartamento deve essere “in regola” con le normative edilizie, igienico-sanitarie e in materia di sicurezza; inoltre, è obbligatorio, a prescindere dalla durata del contratto, essere in possesso dell’Ape, l’attestato di prestazione energetica.

Le modalità per proporre un appartamento in affitto come casa vacanze, grazie al web, sono sempre più numerose: non ci si limita più, difatti, alle agenzie immobiliari, ma vi sono dei portali web appositi, che mettono direttamente in contatto i proprietari degli immobili con i turisti, come Booking o Airbnb.

Alcuni portali incassano direttamente i canoni di affitto dai proprietari: sono questi i destinatari della nuova tassa Airbnb, o meglio dell’obbligo di applicare una ritenuta del 21% sui canoni da versare ai proprietari.

Se si sceglie la cedolare secca, non si pagano le imposte di registro e bollo.

Anche per affittare una sola stanza è obbligatorio registrare il contratto di affitto, se la durata della locazione supera i 30 giorni, mentre non c’è alcun obbligo di registrazione per i contratti di durata inferiore.

La registrazione del contratto, però, sostituisce l’obbligo di comunicazione della cessione dell’immobile all’autorità di pubblica sicurezza.