
Il fenomeno dei profili falsi su Facebook registra un notevole aumento: resta da chiedersi il perché queso accade.
In alcuni casi l’obiettivo è proprio la persona cui viene inviata la richiesta di amicizia, in quanto, ad esempio può provenire dal datore di lavoro, che vuol verificare se il proprio dipendente chatta durante le ore di servizio, la qual cosa può essere ritenuta sufficiente a integrare il licenziamento.
La richiesta può provenire dal coniuge, animato dalla gelosia o dall’intenzione di testare la fedeltà dell’altro oppure da un terzo estraneo che voglia fare dispetti o scherzi.
Bisogna quindi non allentare mai l’attenzione e la selezione nell’accettare amicizie da parte di estranei perché gli interessi degli approfittatori si stanno ampliando con lo scopo di sfruttare economicamente ogni possibile aspetto della vita sui social.
Una volta accettato il contatto senza pensarci bene, quel il profilo potrebbe essere usato per condividere post di natura commerciale come serate in discoteca, offerte di vacanze in hotel o servizi di vario genere.
Un altro utilizzo degli account falsi è quello di richiedere alle ignare vittime un contatto Skype: in alcuni casi inizia una vera e propria seduzione che termina sempre con l’invito a spogliarsi reciprocamente davanti alla webcam con la conseguenza che il malcapitato subisce il ricatto: per non vedere diffuso il filmato hot su YouTube o Facebook viene invitato a pagare una somma di denaro.
Quindi bisogna essere in grado di riconoscere un profilo falso su Facebook e bisogna fare attenzione a non fornire informazioni personali: nel dubbio, meglio non accettare rifiutando la richiesta di amicizia e bloccando quel profilo.
La curiosità, che comunque è una componente che tiene in vita molti dei social network, può essere pericolosa.