Il decreto Mezzogiorno, nel recepire una direttiva Ue , aveva cercato di ridurre l’uso di sacchi di plastica, imponendo da gennaio 2018 l’utilizzo esclusivo di plastica biodegradabile per i sacchettini ultraleggeri per frutta e verdura con i quali si pesano e si prezzano i prodotti sfusi.
Finalmente si potranno portare da casa le buste ultraleggere della spesa necessarie a contenere i prodotti del banco frigo, frutta e ortaggi: lo afferma il Consiglio di Stato che, sul punto, è stato interrogato dal Ministero della Salute cui era stata demandata la decisione finale.
I giudici, con un parere recentissimo, mettono la parola fine alla vicenda dei biosacchetti per frutta e verdura, quelli che mette a disposizione il supermercato e il cui costo ora, per legge , deve essere scaricato sul cliente con prezzi medi praticati variano da 1 a 2 centesimi a sacchetto.
Nel parere non viene specificato di che tipo, se devono essere nuovi e immacolati o possono anche essere il frutto di precedenti utilizzi. L’unica avvertenza: i contenitori dovranno essere idonei a conservare gli alimenti. In caso contrario, saranno i negozianti a dover intervenire perché direttamente responsabili anche in sede penale.
Quindi i consumatori saranno legittimati a portare da casa i biosacchetti per frutta e verdura e i negozianti o i proprietari dei supermercati non potranno impedirglielo. Ma, dal momento che non ogni involucro risulta idoneo all’imballaggio degli alimenti, il titolare dell’esercizio commerciale dovrà verificare l’idoneità degli shopper. Per legge – secondo i giudici – il negoziante risponde in sede penale della sicurezza dei suoi prodotti e, quindi, anche delle modalità con le quali vengono portati via dai clienti. Se queste non consentono di garantire la sicurezza, sarà suo compito «vietare l’utilizzo dei contenitori autonomamente reperiti».