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Come è possibile difendersi dal funzionario di banca che sottopone al cliente il prospetto informativo per definire il profilo di rischio del consumatore?

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Come è possibile difendersi dal funzionario di banca che sottopone al cliente il prospetto informativo per definire il profilo di rischio del consumatore?

Dopo i recentissimi fatti di cronaca con risparmi bruciati e  consumatori truffati, con ben quattro banche in liquidazione e la Comunità Europea che accusa i vertici degli istituti di credito italiani per aver rifilato ai propri clienti prodotti finanziari “tossici” si possono fare alcune considerazioni.

Al di là dello scandalo resta il problema che è  il grado di consapevolezza dal cliente quando  gli viene sottoposto il prospetto informativo.

Infatti, nel momento in cui il cliente intende effettuare un investimento, la banca è obbligata a fotografare il suo grado di preparazione e la consapevolezza che ha del mercato finanziario: così il funzionario di banca  pone  un questionario con il quale  viene creato il profilo di rischio del cliente, personalizzato e modellato sulla base delle sue conoscenze. I profili di rischio sono:  cauto,  prudente,  bilanciato,  dinamico, aggressivo.

Può accadere che le risposte  fornite dal cliente siano  sbarrate dallo stesso  funzionario in modo che risulti   un profilo di rischio compatibile con i prodotti finanziari che la banca intende vendere. In pratica, il cliente non compila un bel niente  ma trova già tutto bell’ e fatto dal proprio consulente finanziario sulla base delle esigenze della banca affinché il risultato possa consentire a quest’ultima   di vendere prodotti “spazzatura”.

Poi, una volta alterato il profilo di rischio, nessun risparmiatore legge i prospetti informativi né il consumatore si  informa  periodicamente, attraverso la propria banca, dell’andamento dei propri titoli e dell’eventuale presenza di rischi non sospettati all’atto della sottoscrizione.

Sulle  pagine del Sole24Ore di questi giorni c’è un condivisibile suggerimento, cioè  un’indicazione semaforica, colorata e intuitiva, sui prospetti, in modo da rendere comprensibile in prima battuta cosa si firma, senza possibilità di manipolazioni:  un semaforo rosso, una semplice percentuale che segnali l’ammontare  di perdita di capitale per l’investitore.  Così  anche il più inesperto avrà chiaro e in modo immediato a cosa andrà incontro.

Non bisogna dimenticare che il rischio non è finito e che ci sono  molte altre le banche a rischio default perché poco capitalizzate per cui è necessario parlarne ed informarsi.