Dopo la condanna da parte della Corte di Appello di Roma per violazione di brevetto nelle autostrade Italiane, il sistema di controllo della velocità è stato spento in attesa degli sviluppi del contenzioso che ad aprile ha visto la Corte d’appello di Roma condannare Autostrade per l’Italia (Aspi) per la contraffazione del suo brevetto.
Con successiva ordinanza la Corte di Cassazione, cui Aspi si è rivolta per rivedere la predetta sentenza di condanna, ha respinto la richiesta di sospensione dell’esecutività della sentenza di secondo grado, in attesa della sentenza della Suprema Corte.
Questo significa, in termini concreti, che non ci saranno più multe per eccesso di velocità, neanche per chi passa sotto le colonnine con la telecamera a 200 km/h.
Gli apparecchi del tutor potrebbero essere usati, non per misurare la velocità media tra due punti, ma la velocità istantanea e in funzione di autovelox.
A quel punto, per gli automobilisti basterebbe rallentare in prossimità delle telecamere per evitare le multe. Senza contare che, in questi ultimi mesi, la giurisprudenza ha affermato che è illegittima la contravvenzione per eccesso di velocità, elevata tramite il sistema del tutor in modalità “autovelox”, se non è espressamente indicato nei cartelli della segnaletica e, nei tratti di strada extraurbane, se non c’è l’autorizzazione del Prefetto .
Per la Cassazione il pericolo per la sicurezza stradale non è un problema di Autostrade per l’Italia senza contare che gli autovelox ed i tutor, devono essere tarati ad alte velocità in autodromi e di tanto vi deve essere la prova con un verbale. Cosa che non sempre è possibile dimostrare.
Per quanto invece riguarda le multe passate, la violazione del brevetto di cui si è resa responsabile Autostrade per l’Italia non tocca la legittimità degli atti di accertamento: quindi le multe andranno pagate.
Ovviamente si rischia che l’incidentalità e la mortalità riprendano a salire, specie nel periodo estivo.