
Una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Roma chiarisce che la dichiarazione di successione può essere rettificata dagli eredi anche dopo la sua presentazione.
Il principio è che la dichiarazione di successione sia emendabile e ritrattabile, quando dalla stessa possa derivare l’assoggettamento del dichiarante ad oneri contributivi diversi e più gravosi di quelli che, sulla base della legge, sono a suo carico.
Se è stato commesso un errore che ha reso il conto eccessivamente salato, si può modificare quanto in precedenza dichiarato e la legge non pone alcun limite temporale all’emendabilità della dichiarazione a seguito di errori commessi dal contribuente.
È la natura stessa della dichiarazione di successione a suggerire questa interpretazione: non un atto negoziale, ma una semplice esternazione di scienza e giudizio, modificabile in ragione dell’acquisizione di nuovi elementi di conoscenza e di valutazione sui dati riferiti: in contrario si avrebbe un prelievo fiscale indebito e non compatibile con i principi costituzionali della capacità contributiva e dell’oggettiva correttezza dell’azione amministrativa.