lug 17

Estate – Tempo di finestre aperte e di intollerabili rumori molesti. Si tratta di comportamenti illegittimi

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Estate – Tempo di finestre aperte e di intollerabili rumori molesti. Si tratta di comportamenti illegittimi

Se il regolamento di condominio  non  stabilisce  precise pause orarie entro le quali si considerano interdette determinate attività  rumorose, in alternativa non esiste una norma di legge che individui orari prestabiliti entro cui va rispettato il riposo delle persone: allora  l’unico vincolo da rispettare, in qualsiasi fascia della giornata, è la cosiddetta “normale tollerabilità” dei rumori.

Oltre questa soglia scatta il risarcimento del danno vale a dire  una somma di denaro in ristoro delle notti insonni e dei mal di testa.

Quanto ai criteri per definire la “normale tollerabilità”, il giudice può servirsi di un perito come consulente tecnico d’ufficio il quale, con una perizia fonometrica, valuti se un determinato rumore sia tale da recare disturbo ai condomini.

Il giudice può  disporre  già di elementi sufficienti per ritenere “insopportabili” le immissioni rumorose come  per esempio,  la testimonianza di un vicino. La valutazione del criterio della normale tollerabilità viene effettuata con parametri riferibili alla media sensibilità delle persone che vivono nell’ambiente: in ogni caso, si ritiene che i rumori o i suoni provenienti da altre unità immobiliari si possano considerare di disturbo  quando superano il rumore di fondo riscontrabile in una data abitazione di oltre tre decibel, mentre è del tutto irrilevante l’eventuale assuefazione di altre persone, che abbiano giudicato non molesti i rumori stessi.

Questi principi  di legge, ma sopratutto di buona educazione  sono stati sanciti da una recente  sentenza della Cassazione: scatta dunque il risarcimento del danno a carico della famiglia la cui figlia è solita suonare lo strumento musicale in orari tipicamente del riposo.

La Cassazione ricorda che, secondo la giurisprudenza consolidata, nell’ipotesi di immissioni rumorose intollerabili, si è in presenza di una attività illegittima di fronte alla quale non può giustificarsi nessun tipo di sacrificio da parte dei vicini, proprietari degli appartamenti confinanti. Ne consegue il facile accoglimento di una richiesta di risarcimento del danno . Il pianoforte, dunque, se proprio deve essere suonato in casa, va usato coibentando le pareti, come poi hanno dovuto fare, nella vicenda in oggetto, i responsabili dei rumori molesti.