In caso di acquisti di prodotti e servizi online o di contratti conclusi per telefono esiste, come è noto il diritto di ripensamento o di recesso.
Il Codice del Consumo ha introdotto, infatti, il diritto di revocare l’ordine o recedere unilateralmente dal contratto.
L’esercizio del diritto di ripensamento non è subordinato al ricorrere di una giusta causa e il consumatore, dunque, può farvi ricorso senza dover fornire alcuna giustificazione.
Il venditore, in sede di conclusione del contratto, è obbligato ad informare il consumatore dell’esistenza di tale diritto e a consentirgliene l’esercizio con la restituzione della somma pagata. In caso contrario è soggetto a sanzioni.
Il diritto di recesso può essere esercitato entro dieci lavorativi con l’invio di una comunicazione scritta alla sede del venditore, o mediante telegramma, posta elettronica e fax, a condizione che sia confermato mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro le successive quarantotto ore.
Qualora il consumatore abbia ricevuto la consegna del bene, è tenuto a restituirlo o a metterlo a disposizione del venditore secondo le modalità ed i tempi previsti dal contratto.
Il termine per la restituzione del bene, le cui spese sono a carico dell’acquirente, non può comunque essere inferiore a dieci giorni lavorativi decorrenti dalla data del ricevimento.
Fanno eccezione alla regola del recesso alcuni beni e servizi come nel caso di un servizio già integralmente eseguito dal venditore, di beni deperibili o sigillati una volta aperti, di beni personalizzati o su misura, di giornali e riviste.