Nel dare piena attuazione alla sentenza della Corte europea di Strasburgo inerente il cognome materno, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge contenente disposizioni in materia di attribuzione del cognome ai figli, che prevede l’obbligo per l’ufficiale di stato civile della iscrizione all’atto di nascita del cognome materno in caso di accordo tra entrambi genitori.
Una norma di civiltà con l’obiettivo di eliminare dal codice civile ogni traccia di una concezione patriarcale e maschilista dei rapporti tra coniugi e tra genitori e figli e ora, dopo aver finalmente riconosciuto la piena parità ai figli nati fuori dal matrimonio, è auspicabile che si possa superare anche la discriminazione sul cognome della madre adeguando la nostra legislazione all’Europa.
La bozza del DDL prevede: Il figlio “assume il cognome del padre ovvero, in caso di accordo tra i genitori risultante dalla dichiarazione di nascita, quello della madre o quello di entrambi i genitori”.
Il disegno di legge, composto di 4 articoli, modifica l’articolo 143-bis del codice civile. Le disposizioni si applicano alle dichiarazioni di nascita successive all’entrata in vigore della legge.
Nunzia Bernardini Pepe