
L’Agenzia delle Entrate che persevera in comportamenti illegittimi nel corso di giudizi che la vedono impegnata in pretese del tutto infondate, può essere condannata a pagare le spese di lite: in tal senso si è espressa la Commissione Tributaria Regionale di Bari, sezione staccata di Lecce, con una recentissima sentenza con la quale l’Agenzia delle Entrate è stata condannata al pagamento delle spese di giudizio.
Nel caso di specie, (una concessionaria di autovetture salentina che si era vista recapitare avvisi di accertamento per quasi 400mila euro a seguito di verifiche della Guardia di Finanza) già in primo grado la Commissione Tributaria di Lecce aveva ritenuto corretto l’operato del contribuente sia in materia di applicazione di IVA agevolata per soggetti disabili, sia per quanto concerne la mancata tassazione dei bonus commerciali.
Al di là del merito della questione, si tratta di una sentenza “innovativa” per ciò che riguarda la condanna alle spese di lite che potrebbe indicare un cambio di orientamento da parte della giurisprudenza tributaria nei confronti degli uffici fiscali anche quando gli stessi avevano insistito in due o tre gradi di giudizio, rispetto a pretese che fin dall’inizio erano apparse del tutto infondate alle stesse Corti tributarie .
Anche il sottoscritto, per una vertenza relativa alla propria attività professionale nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, ha ottenuto sentenze di accoglimento delle proprie ragioni con condanna dell’Agenzia al pagamento delle spese e competenze sia del giudizio dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale sia di quello dinanzi alla Commissione Regionale, per palese infondatezza delle ragioni svolte dall’Erario.
Purtroppo per noi contribuenti, l’Agenzia è molto più veloce nelle procedure di “incasso” che in quelle di pagamento.
Sto ancora aspettando…