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Separazione e Divorzio: non ha diritto all’assegno di mantenimento la donna con una retribuzione che le consente un livello di vita dignitoso

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Separazione e Divorzio: non ha diritto all’assegno di mantenimento la donna con una retribuzione che le consente un livello di vita dignitoso

La Corte di Cassazione con una recente sentenza conferma che, in caso di separazione, la donna che lavora ed è titolare di un proprio reddito, non ha diritto a ottenere l’assegno di mantenimento o quello divorzile, a meno che non dimostri di aver goduto di un tenore di vita più elevato durante il matrimonio.

Infatti l’assegno mensile mira a eliminare le sproporzioni di reddito tra i due ex coniugi e a garantire, a quello che sta economicamente peggio, di mantenere la stessa capacità di spesa di cui si era avvantaggiato quando la coppia viveva ancora insieme.

Dopo ogni separazione, resta il nodo relativo al mantenimento del coniuge che ha un reddito più basso dell’altro.

È evidente, però, che se entrambi i coniugi dispongono di entrate simili, non c’è modo di chiedere la condanna dell’uno al pagamento, nei confronti dell’altro, dell’assegno mensile. E ciò anche se, in sede di separazione, è stato riconosciuto il diritto al mantenimento, ma successivamente le cose sono cambiate e la disparità tra i due redditi si è livellata.

Così, al momento del divorzio, il giudice può ben rivedere quanto deciso con la sentenza di separazione e revocare l’assegno di mantenimento.