apr 12

Serve il consenso per le telefonate commerciali sui cellulari

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Serve il consenso per le telefonate commerciali sui cellulari

Con una recente e innovativa sentenza la Cassazione si è pronunciata   in difesa dei consumatori “perseguitati”  dagli squilli degli operatori pubblicitari.

Quindi nel mondo del telemarketing le telefonate fatte a fini commerciali dagli operatori dei call center non potranno mai più avvenire sui cellulari degli italiani se questi non hanno prima fornito il proprio esplicito consenso.

In questo modo, almeno per quanto riguarda il mondo della telefonia mobile, viene capovolto il principio  introdotto nel 2009 in base al quale la telefonata è sempre lecita, salvo diniego dell’utente.

Secondo la Suprema Corte, il principio vale solo quando l’operatore di telemarketing chiama sulla linea fissa e sempre che non utilizzi  sistemi di selezione automatica delle chiamate, che portano al deprecabile fenomeno delle “telefonate mute”.

Dunque il così detto opt-out riguarda solo chi compare negli elenchi telefonici ed esclude che si possa chiamare a fini commerciali una persona sul cellulare senza il suo consenso.

Per cui  tutte le volte in cui l’operatore chiama su  telefono mobile oppure utilizza sulle linee fisse, gli strumenti di selezione automatica dei numeri da chiamare, vale il principio opposto: “ti chiamo solo se hai dato il previo consenso alle telefonate commerciali.

La conseguenza è che si  può denunciare la società di call center al Garante della Privacy o al giudice se, prima di tale telefonata, non abbiamo mai dato il consenso al trattamento dei nostri dati per fini commerciali.