Con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, è diventato obbligatorio per i produttori di latte e di molti latticini prodotti e venduti in Italia indicare nell’etichetta il paese di origine del latte, così da permettere ai consumatori di sapere con certezza se si tratta di latte italiano.
Le principali novità previste riguardano in particolare l’etichetta che dovrà indicare sia il paese di mungitura, sia il paese di condizionamento o di trasformazione, ma se questi coincidono, basterà indicare il paese di origine del latte.
Se il latte è originario di più paesi dell’UE dovrà essere utilizzata la dicitura “latte di paesi UE” oppure condizionato o trasformato in paesi UE mentre per i paesi extra-UE, si utilizzerà la dicitura “paesi non UE”.
Le indicazioni in etichetta dovranno essere indelebili, leggibili e visibili con il divieto di indicazioni o di elementi grafici che rendano impossibile o difficile l’individuazione e la comprensione dell’indicazione di origine.
L’obbligo riguarda il latte prodotto da qualsiasi animale e numerosi prodotti derivati come formaggi, latticini, burro e altre materie grasse provenienti dal latte.
L’obbligo entrerà in vigore il 20 aprile prossimo e sarà applicato in via sperimentale fino al 31 marzo 2019. I produttori potranno continuare a vendere le scorte di alimenti già prodotti fino ad un massimo di sei mesi dall’entrata in vigore
I nuovi obblighi non riguardano il latte fresco tracciato e i prodotti biologici, DOP e IGP, per i quali l’obbligo di indicare l’origine è già vigente.
Questa norma nata come strumento per tutelare il Made in Italy e garantire un’informazione corretta al consumatore sull’origine del latte, richiede che il consumatore sia attento alla qualità dei prodotti che acquista.